Riflessioni_Platonypus



La straordinaria potenza dell’animo umano è tanto più misurabile quanto più si cerca di rinchiuderlo e rimpicciolirlo, come a pretendere che questo si raggomitoli, e rannicchiatosi, s’accasci in un angolo, remissivo ed arreso, a lasciarsi consumare dal tempo. Più si sollecita questo a tacere, più fortemente egli griderà, come l’usignolo, che ingabbiato disperatamente cinguetta, e l’uomo s’inganna che quello canti, quand'al contrario grida ed implora che gli venga restituita la libertà che altri gli rubò. L’immensità dello spirito umano sprigiona la sua maggior forma quando si racchiude il corpo entro poche mura, e crea mondi, paesaggi, creature dal nulla, poiché quello non fu creato per esser racchiuso in un corpo d’uomo, ma fu destinato alla vastità tutta dell’universo, a cui si può paragonare per grandezza e qualità. Così le stelle del firmamento sono le idee e quelle cadenti altro non sono che le idee non colte, che spariscono per sempre nella buia tenebra che tutto divora. E come la luna dona luce alla terra e alle creature tutte, lasciando però immensi spazi scuri, così nell'animo la medesima funzione adempie la ragione, che rischiara ciò che più evidente pare all’uomo, ma non può splendere su quelle cose che egli non può comprendere.

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