Questa non è una storia_Bicicletta rossa

 

Questa non è una storia

Questa non è una storia. Si probabilmente lo è invece.  Ma intendo dire che non è una storia di eroi, principesse mantelli o bacchette; potrebbe essere una storia tragica, un romanzo d’amore, un’ insieme di pagine incomplete e senza una fine. Non ho mai portato a termine nessuno dei miei lavori, ma mi domando che senso abbia porre la parola fine alle cose. Mi rifiuto di credere che la vita sia solo vita.

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               C’era una volta una ragazza, che viveva di sogni, di speranze e sorrisi, che aveva tanta sete di conoscenza quanto di lunghe passeggiate. Questa ragazza non era perfetta e non lo era mai stata. A volte un po’ maldestra, talvolta irascibile e scompigliata, si sentiva amata. Amata di quell’amore percepibile in qualsiasi istante. Lei era affascinata dalle piccole cose; il sole all’occaso, una luna su un prato, un sorriso invecchiato.

Quella fiamma apparentemente indomabile, venne imbrigliata e addomesticata.         La sua infanzia, la fanciullezza, sostituiti con una cruda e asettica verità: la realtà. Una caterinetta prima di farsi baccello, un fiore senza petali, un’aquila priva di ali. Chi le aveva strappato la libertà? Quando aveva smesso di sentirsi bene all’interno del proprio corpo? I seni troppo larghi, le cosce troppo grasse, gli occhi ardenti di una nuova luce, bramosi di una indipendenza diversa. Ma lei aveva potuto scegliere? Aveva potuto scegliere di divenire adulta?


(Bicicletta rossa, 25/04/2020)